Tonio Licordari
REGGIO CALABRIA – Dopo la sua natia Bova Marina, che lo scorso anno gli ha intitolato lo Stadio Veterani dello Sport e una via limitrofa, anche Reggio Calabria (la città nella quale ha a lungo vissuto e lavorato) ha deciso di ricordarlo intitolandogli la Sala Stampa dello Stadio Comunale “Oreste Granillo”.
Parliamo del giornalista Tonio Licordari, già vice caporedattore del quotidiano Gazzetta del Sud, per il quale ha diretto la redazione sportiva a Messina e, successivamente, quella di Reggio Calabria, morto il 5 maggio 2016 all’età di 71 anni dopo una lunga carriera che l’ha visto protagonista non solo nella professione ma anche negli istituti di categoria dei giornalisti in Calabria.
Nato a Bova Marina il 23 agosto 1944, Antonio Licordari era giornalista professionista iscritto all’Ordine della Calabria dal 14 dicembre 1983. In pensione dal 2012, come ricordato da Giornalisti Italia in occasione della sua scomparsa, Tonio non aveva fatto in tempo a godersi, con la moglie Alba Verduci, il figlio Natalino e la mamma Maria Legato, il meritato riposo che si era ritrovato a dover ingaggiare una nuova, dura, lotta contro la malattia che, nonostante la forza e la determinazione nel combatterla, lo aveva strappato alla vita nella sua casa di Saline Joniche.
Sebbene la passione per il giornalismo l’avesse nel sangue sin da ragazzo, Tonio Licordari al giornalismo attivo c’era arrivato in età matura lasciando il posto di segretario delle Ferrovie dello Stato, in servizio negli uffici del Compartimento di Reggio Calabria, per essere assunto alla Gazzetta del Sud, il giornale che ha sempre considerato la sua casa.
Così da “Voci della rotaia”, il famoso periodico dei ferrovieri italiani, sì è in breve visto catapultare nella cronaca, prima sportiva, poi cittadina e regionale, ritrovandosi a coordinare, oltre alla redazione reggina, le cronache regionali della Calabria.
Grande appassionato di sport, esperto di calcio e di ciclismo, disciplina quest’ultima praticata sempre con entusiasmo a livello amatoriale, in sella alla sua amata bicicletta, è stato tra gli artefici della costituzione dell’Ussi Calabria, il gruppo di specializzazione dei giornalisti sportivi iscritti al Sindacato Giornalisti della Calabria che ha presieduto dal 1992 al 2012. Consigliere regionale dell’Ordine dei giornalisti dal 1993 al 2005, consigliere regionale del Sindacato Giornalisti della Calabria dal 1991 al 2014, con il segretario dell’allora sindacato unico Carlo Parisi è stato anche consigliere nazionale e componente del Collegio nazionale dei probiviri della Fnsi e componente del Collegio di disciplina dell’Odg calabrese.
Carlo Parisi, direttore di Giornalisti Italia e segretario generale del sindacato dei giornalisti Figec Cisal, nel ringraziare il sindaco Giuseppe Falcomatà per l’intitolazione della Sala Stampa del “Granillo”, che Tonio considerava come una casa, lo ricorda sempre come «un collega che ha contribuito a fare la storia del giornalismo calabrese. A tratti burbero e spigoloso, in fondo era l’amico di tutti, ovvero colui che cercava sempre di non scontentare nessuno stemperando con ironia anche le situazioni più difficili». «L’intitolazione della Sala Stampa dello Stadio Oreste Granillo – si legge nella motivazione del Comune di Reggio Calabria – è un doveroso tributo da parte dell’Amministrazione comunale, a nome dell’intera comunità reggina, ad una delle firme più prestigiose del giornalismo sportivo, e non solo, dell’intero Mezzogiorno d’Italia».
A guidare la delegazione del sindacato dei giornalisti Figec Cisal, presente al “Granillo”, sarà Eugenio Marino, che lo ricorda così: «Con Tonio, nel corso della nostra lunga attività giornalistica, ci siamo spesso incrociati e, per lunghi tratti, abbiamo percorso insieme il tragitto dell’azione professionale e sindacale. Schietto e disponibile, impegnato a tutto tondo, Tonio era sempre rivolto alla ricerca della notizia e della veridicità della stessa.
Protagonista nella storia del giornalismo calabrese, e non solo, ha lasciato un segno tangibile della intensa e significativa sua presenza. Esserci con la sensibilità necessaria ad ogni evento, come da insegnamento del giornalismo tradizionale alla cui scuola ci siamo formati, per Tonio era impegno morale e necessità professionale. Corretto il riconoscimento attribuitogli con l’intitolazione della sala stampa del Granillo. Da oggi, nello svolgimento del nostro lavoro nella sala stampa “Tonio Licordari” ci sentiremo sostenuti, e più protetti dall’indimenticabile nostro collega». (giornalistitalia.it)
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