Andro Merkù e Fausto Biloslavo (Foto Andrea Lasorte)
TRIESTE – Le note dei più grandi successi musicali degli Anni ’70 e ’80 proposti dalla Ceghedaccio Symphony Orchestra Fvg nel suo spettacolo Let the music Play, hanno accompagnato il “Buon Anno Trieste 2025”, il tradizionale appuntamento organizzato dalla Confcommercio triestina per augurare dodici mesi di serenità e crescita a cittadini ed imprese del territorio.
I proventi della serata verranno devoluti in beneficenza, nel corso di un momento pubblico, a supporto delle attività di Associazione Azzurra Malattie Rare Onlus e, dietro segnalazione del Comitato Cielo Aperto, a sostegno di due progetti di ricerca, uno del Reparto di Oncologia e l’altro di quello di Ematologia dell’Ospedale Maggiore di Trieste.
«La manifestazione – ha ricordato il presidente di Confcommercio Trieste, Antonio Paoletti – è l’occasione anche per tributare un pubblico plauso ad alcuni concittadini i cui risultati raggiunti in ambito imprenditoriale, professionale e sportivo, hanno contribuito a dare lustro alla città”. I premiati di “Buon Anno Trieste 2025” sono stati il giornalista Fausto Biloslavo e l’imprenditore Claudio Tombacco, ai quali è stata consegnata la Rosa d’Argento mentre, quelle di Cristallo, sono andate al ricercatore della Sissa, Nicola Demo, e alle tre veliste Alice Linussi, Maria Marchesini e Giovanna Micol, autrici di una straordinaria performance sportiva nell’ultima America’s Cup.
Nel corso della cerimonia non è mancato un momento di grande attualità e rilevanza durante la premiazione del giornalista Fausto Biloslavo, da tempo riconosciuto inviato nelle principali zone di guerra e di crisi internazionali.
«Ho ricevuto tanti premi, ma sono onorato e orgoglioso di questa Rosa d’Argento – ha detto Biloslavo – perché è un riconoscimento della mia città, per questo ringrazio Confcommercio Trieste, ma io sono qui perché rappresento, dopo oltre 40 anni di reportage di guerra, il giornalismo che va sul campo, il giornalismo che è i vostri occhi della guerra, il giornalismo che non potrà mai essere sostituito dall’Intelligenza artificiale o dagli algoritmi o da qualsiasi diavoleria del genere e per andare sul campo si paga spesso un prezzo molto alto».
«Sono una dozzina i giornalisti italiani caduti in prima linea sul campo dell’informazione, pensate che – ha ricordato Biloslavo – praticamente la metà sono triestini, ma soprattutto voglio ricordare in questo momento una collega giornalista che ho conosciuto in Afghanistan quando sono tornati i talebani o in Ucraina, quando i russi stavano per arrivare a Kiev, che è Cecilia Sala.
Ci sono state anche delle polemiche su di lei, ma non ha importanza se Cecilia Sala o qualsiasi altro giornalista trattenuto ingiustamente solo perché faceva il suo lavoro con un regolarissimo visto, non ha importanza se è di sinistra o se è di destra, non ha neanche importanza se vota per un partito o per un altro, non ha neanche importanza se fa dei post sui Marò che sono discutibili o sbagliati, l’unica cosa che conta – ha concluso – è che è una giornalista italiana trattenuta come un ostaggio nelle galere iraniane e per questo va tirata fuori in una maniera o nell’altra, e riportata a casa perché anche questo è il nostro interesse nazionale, perché anche questo è un segno del nostro interesse nazionale». (giornalistitalia.it)
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