CATANZARO – Alla fine ha vinto il buonsenso. Antonio Lopez, da grande professionista qual è, ha rotto ogni indugio e oggi si è recato allo Stadio Nicola Ceravolo di Catanzaro garantendo per “Tutto il calcio minuto per minuto” la radiocronaca della partita di calcio persa per 0-1 dai padroni di casa con la Reggiana.
Determinanti sono stati gli interventi delle autorità catanzaresi, giustamente impegnate a sottolineare che odiatori seriali e teppisti di ogni latitudine non possono e non devono rischiare di criminalizzare una città.
Il prefetto di Catanzaro, Enrico Ricci, si era subito affrettato a convocare il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, al quale la Rai non ha partecipato, coadiuvato dal questore Paolo Sirna, che ha garantito la massima efficienza del servizio.
Il sindaco Nicola Fiorita, dal canto suo, esprimendo solidarietà ad Antonio Lopez, «turbato per alcune inaccettabili minacce ricevute sui social», nel pomeriggio aveva annunciato la presenza del giornalista al Ceravolo «accompagnato, come segnale di distensione e di amicizia» dal redattore capo Riccardo Giacoia che «sentito più volte in mattinata, con grande senso di responsabilità» aveva condiviso con lui «la necessità di allentare la tensione».
Anche il presidente dell’U.S. Catanzaro, Floriano Noto, in mattinata aveva espresso solidarietà al giornalista Antonio Lopez «per i commenti offensivi di cui è stato fatto oggetto sui social, che certo hanno travalicato il diritto di critica e che condanniamo fermamente».
Noto ha ricordato che la società giallorossa «ha sempre assicurato la massima ospitalità e, soprattutto, garantito a tutti gli operatori dell’informazione la possibilità di svolgere il proprio lavoro in piena sicurezza».
Tralasciamo volutamente analisi, commenti, distinguo e giudizi vari che, nel corso della giornata di oggi hanno preceduto la positiva conclusione della vicenda. Le polemiche, in casi come questo, non fanno altro che gettare benzina sul fuoco, quando invece bisogna fare di tutto per stroncarle sul nascere.
Quel che è certo, come emerso dalla ricostruzione dei disordini di Cosenza, in occasione del derby più di una cosa non ha funzionato in materia di sicurezza, fondamentale per evitare i contatti tra le tifoserie, soprattutto nell’attraversamento della città.
Le inchieste in corso accerteranno ogni responsabilità. L’importante, come hanno dimostrato oggi i giornalisti della Rai, Antonio Lopez e Riccardo Giacoia, il prefetto Ricci, il questore Sirna, il sindaco Fiorita, il presidente dell’U.S. Catanzaro, Noto, e tutti i tifosi che si recano allo stadio semplicemente per divertirsi, è che ogni genere di violenza venga isolata e condannata perché una partita di calcio non può mettere a repentaglio la vita delle persone. (giornalistitalia.it)
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