ROMA – «Il caso di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano, apre una profonda riflessione sulla pressione a cui viene sottoposto chi, volutamente o involontariamente, finisce al centro dell’attenzione dei media». La denuncia è del Consiglio direttivo di Unirai, il dipartimento Figec Cisal dei liberi giornalisti Rai che «nella doverosa attesa degli esiti dell’inchiesta», chiede ai colleghi di «operare sempre nella ricerca della verità ma nel rigoroso rispetto della deontologia professionale cui tutti siamo tenuti».
«Alcuni temi – afferma Unirai – necessitano da parte dei giornalisti particolare cautela, sia nei modi sia nel confezionamento del servizio, tenendo presente il fine ultimo dell’informazione pubblica. Bene ha fatto l’azienda Rai ad organizzare corsi di formazione sul fenomeno delle fake news e sulle tecniche di debunking».
Unirai ritiene che «il dibattito e l’aggiornamento su queste tematiche debbano sempre essere sostenuti e potenziati per affrontare casi delicati come questo».
Giovanna Pedretti, titolare della pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano, nei pressi di Milano, è stata trovata morta il 14 gennaio nel fiume Lambro. Tre giorni prima era salita agli onori della cronaca per aver replicato a una recensione scritta da un cliente sul profilo social del suo locale. Recensione sulla cui autenticità era scoppiata la polemica per via dello screenshot allegato contenente commenti offensivi e omofobi nei confronti dei disabili e dei gay. Tra i commenti, infatti, ne figurava uno nel quale un “cliente” sosteneva di non essersi trovato a proprio agio “di fianco a dei gay” e a “un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà”.
La Pedretti aveva replicato difendendo disabili e omosessuali e invitando il “cliente” a non tornare più nel suo locale, «a fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto».
Un caso, per il quale la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio, che, ancora una volta, costituisce un severo ammonimento a quanti, chiamati a garantire un’informazione professionale di qualità, elevano a “notizia” quanto circola sul web senza verificarne l’autenticità e, soprattutto, senza riflettere sugli effetti devastanti che certe “notizie” possono provocare. (giornalistitalia.it)
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