ROMA – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’Assemblea Generale e nel decennale di costituzione di Confindustria Radio Televisioni, ha inviato al presidente Franco Siddi, un messaggio in cui esalta la libertà di pensiero e il ruolo delle radio e delle TV nella costruzione della democrazia.
Non poteva ricevere regalo più solenne di questo Franco Siddi, nel giorno in cui lo storico ex segretario della Federazione Nazionale della Stampa, poi consigliere d’amministrazione della Rai e oggi presidente di Confindustria Radio Televisioni, traccia il bilancio di un impegno che va avanti da dieci anni esatti.
Un messaggio, per nulla formale, che il Capo dello Stato ha inviato all’Assemblea riunita al Cinema Barberini di Roma, presenti, tra gli altri, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e il direttore generale della Rai Giampaolo Rossi.
Franco Siddi lo ringrazia ripetutamente e riconosce pubblicamente come il Presidente Mattarella, in tutti questi anni, sia stato il vero garante del pluralismo e della libertà di pensiero in questo nostro Paese.
«Nella odierna stagione, caratterizzata dagli straordinari cambiamenti innescati dalle innovazioni, tecnologiche, – scrive il Capo dello Stato a Franco Siddi – gli operatori della radio e della televisione continuano a offrire una rappresentazione della realtà con professionalità e rispondenza alla verità. La proposta che viene da ciascun protagonista del comparto concorre alla realizzazione di quel pluralismo di voci e di idee che sostanzia la libertà di espressione declinata in ogni sua forma. Si tratta di una grande responsabilità e di una grande sfida».
In linea, insomma, con quella che è la linea di pensiero dello stesso Siddi: «L’emittenza – sottolinea Mattarella – costituisce uno dei motori dell’industria creativa e culturale del Paese e assolve a funzioni fondamentali per garantire la vivacità della vita democratica della Repubblica».
Ma non solo questo. Per il Presidente della Repubblica «La ricerca di modelli imprenditoriali sostenibili che sappiano far fronte all’impatto indotto dalle grandi trasformazioni digitali dell’economia e della società e determinato dai grandi operatori globali – che vede l’Unione europea al lavoro per definire gli opportuni ambiti regolatori – rappresenta una prova per tutti i soggetti coinvolti. Un appuntamento che interpella, altresì, le Istituzioni impegnate a garantire la piena attuazione dei principi richiamati in più parti della nostra Costituzione e in particolare negli articoli 2, 21 e 41».
In sala il silenzio è quasi religioso. Franco Siddi legge la parte conclusiva del messaggio di Mattarella con un pizzico di emozione, quasi non si aspettasse dal Presidente un’attenzione così specifica. «Rivolgo a Lei e a quanti hanno contribuito, nel tempo, alla vitalità della Associazione – conclude il messaggio del Capo dello Stato all’Assemblea di Confindustria Radio Televisioni – espressioni di apprezzamento per l’attività svolta e fervidi auguri di buon lavoro, in vista di nuove mete».
Applausi a scena aperta in questa sala dei congressi dove oggi ci sono riuniti i massimi rappresentanti del mondo radiofonico e televisivo italiano, consapevoli del ruolo fondamentale svolto dalla Presidenza di Confindustria Radio Televisioni al servizio di questa realtà così variegata e poliedrica che non finisce mai di stupirci. Lo dirà molto meglio nella sua relazione centrale lo stesso Franco Siddi, che non ha mai perso la sua verve e il suo carisma di vecchio condottiero e di grande leader sindacale.
Presente ai lavori una delegazione della Figec Cisal, il nuovo sindacato unitario dei giornalisti e degli operatori dell’informazione, della comunicazione, dell’arte e della cultura, con il segretario generale Carlo Parisi (che di Siddi è stato segretario generale aggiunto) e i consiglieri nazionali Maria Pia Farinella, Pierluigi Roesler Franz e il sottoscritto. (giornalistitalia.it)
Pino Nano
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