ROMA – Una settimana fa alcuni giornalisti in pensione hanno casualmente scoperto, dall’esame della propria posizione previdenziale sul sito online MyINPS accessibile tramite SPID, che nel loro cedolino in pagamento in banca o alla posta da giovedì 2 novembre era in arrivo un’imprevista stangata fiscale che non era stata preannunciata dall’INPS.
Vi spieghiamo ora cosa è successo.
Innanzitutto, la differenza d’imposta non riguarda affatto i redditi dell’anno 2022, come qualcuno all’INPS aveva indicato, ma esclusivamente i redditi da una o più pensioni incassate nel 2023. Ed è dovuta semplicemente ad un’erronea ed insufficiente trattenuta fiscale IRPEF sui cedolini delle pensioni INPS dei giornalisti già incassate da gennaio ad ottobre 2023 compreso.
Il “pasticcio” non è, quindi, assolutamente addebitabile ai giornalisti in pensione che sono dei “sostituiti d’imposta”, ma ai sistemi informatici dell’INPS che agisce come “sostituto d’imposta”. È stato, infatti, erroneamente addirittura ridotto – anziché essere incrementato – l’importo della trattenuta IRPEF rispetto al 2022 nonostante, dal gennaio 2023, il trattamento di quiescenza imponibile fosse, invece, aumentato grazie alla rivalutazione delle pensioni avvenuto dopo anni di blocco.
Aumentato anche se, contestualmente, in parte anche diminuito dal “prelievo forzoso” del 6% sulle pensioni (ma persino sulle buste paga dei giornalisti in attività da ottobre a dicembre 2023, ndr) convalidato, nel giugno 2022, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e pagato nella misura del 2% per i tre mesi di gennaio, febbraio e marzo per effetto dell’assurda applicazione di una delibera del giugno 2021 del Consiglio di amministrazione INPGI approvata nonostante il voto contrario dei consiglieri di amministrazione di opposizione Carlo Parisi, Elena Polidori e Daniela Stigliano.
Da quest’anno, invece, l’INPS non l’ha più effettuata e i giornalisti in pensione hanno dovuto corrispondere il contributo mensilmente tramite RID o bonifico bancario/postale sin dal gennaio 2023 in 12 rate mensili già comprensive della tredicesima.
23% fino a 15.000 euro;
25% da 15.000 a 28.000;
35% da 28.000 a 50.000;
43% da 50.000 euro in poi.
In conclusione, risulterebbe esatto l’importo del conguaglio IRPEF della trattenuta fiscale IRPEF effettuato dall’INPS con trattenuta fiscale in una o più rate (in molti casi tre) a partire dal 2 novembre 2023.
Tuttavia, c’è anche una buona notizia: i giornalisti potranno recuperare sulla pensione INPS che sarà incassata ad agosto 2024 circa i due terzi dell’importo ora richiesto. Ma a condizione che venga inclusa nella denuncia dei redditi per l’anno 2023 la copia di tutti e 12 i bonifici che attestino il puntuale pagamento mensile della CASAGIT effettuati nel 2023.
Infine, manca ancora una risposta a tre importanti interrogativi:
1) perché il conguaglio IRPEF non riguarderebbe tutti i giornalisti in pensione, vedove o vedovi compresi, ma solo una gran parte di essi? Non sarebbe forse ingiustificata e discriminatoria un’eventuale distinzione tra di essi visto che l’errore dell’INPS riguarderebbe tutti?
2) perché l’INPS non ha indicato nel cedolino di novembre 2023 se la trattenuta IRPEF è in una sola rata o in più rate? Da dove si ricava questo dato?
Questo comportamento non ha forse leso i diritti di ogni giornalista pensionato interessato al conguaglio per violazione della legge n. 212 del 2000 nel testo aggiornato con le modifiche apportate, da ultimo, dal Decreto-legge 18 ottobre 2023 n. 145 che, a tutela di ogni cittadino, ha istituito lo Statuto del Contribuente e creato in ognuna delle 20 Regioni italiane un Garante presso la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate al quale ci si può rivolgere gratuitamente con PEC e che è appunto preposto al puntuale rispetto di queste norme?
Al Garante del contribuente, previsto dall’art. 13 della legge n. 212 del 2000, ci si può rivolgere in caso di eventuali violazioni. Si tratta di un organo di mediazione tra i cittadini e l’Amministrazione finanziaria e costituisce un valido strumento di tutela per i cittadini stessi. (giornalistitalia.it)
Pierluigi Roesler Franz
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