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La giornalista Cristina Autore aggredita al Colosseo

Realizzava un’inchiesta sui bagarini. Solidarietà dal ministro Sangiuliano e dalla Figec

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Cristina Autore

ROMA – La giornalista Cristina Autore, videoreporter dell’agenzia Agtw, specializzata nelle dirette video dei principali fatti di cronaca, è stata aggredita a Roma mentre realizzava un servizio sui biglietti nominativi anti bagarinaggio per entrare al Colosseo. Un bagarino, dopo averla insultata, si è infatti scagliato contro di lei tentando di strapparle la telecamera.
Cristina Autore, giornalista professionista iscritta all’Ordine della Campania dal 16 giugno 2014, per l’Agtw realizza servizi anche per Corriere della Sera, La7, Mediaset, Sky.
Ai colleghi dell’agenzia di stampa LaPresse, Autore ha dichiarato che l’uomo «si è scagliato con una violenza inaudita. La piazza del Colosseo, in prossimità dell’ingresso del Anfiteatro è terra di nessuno, dove gli abusivi la fanno da padroni. Mi ero accorta da subito, di essere osservata dai bagarini e da salta fila. In un primo momento si erano allontanati ma uno di loro, non voleva che svolgessi il mio lavoro d’inchiesta.

Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura

C’erano solo due vigili a vigilare su migliaia di turisti in fila per entrare nelle rovine del monumento. Nonostante l’aggressione, non ho spento la telecamera e ho continuato a girare».
L’intervento degli agenti di Roma Capitale ha permesso di identificare l’aggressore nei confronti del quale la giornalista Cristina Autore sporgerà denuncia.
«Profonda solidarietà e sostegno per la giornalista aggredita oggi davanti al Colosseo» è stata espressa dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il quale ha ricordato che «la libertà di stampa è un pilastro della nostra democrazia e attacchi come questo non possono essere tollerati».

Pierluigi Roesler Franz

Piena solidarietà alla cronista Cristina Autore anche dalla Figec Cisal. Pierluigi Roesler Franz, fiduciario di Roma e del Lazio, sottolinea infatti a nome del nuovo sindacato dei giornalisti che «il gravissimo episodio evidenzia, ancora una volta, il serio rischio che corrono i cronisti impegnati nel sempre più raro giornalismo d’inchiesta che denuncia circostanze scomode a quanti cercano di soffocare con la violenza la libertà di stampa. Violenze che vanno punite in maniera esemplare per tutelare quanti sono quotidianamente impegnati a garantire al nostro Paese un’informazione professionale di qualità». (giornalistitalia.it)

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