TRIESTE – Una due giorni di intensi lavori per la Figec Cisal sui temi della professione giornalistica, del lavoro nei settori dell’informazione e della comunicazione (chiamati a fare i conti con l’intelligenza artificiale), della libertà di stampa e del pluralismo sindacale, quella che si è appena conclusa a Trieste grazie al fiduciario di Trieste e coordinatore del Friuli Venezia Giulia, Andrea Bulgarelli, che è anche componente della Giunta esecutiva della Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione e fiduciario regionale dell’Inpgi.
Come ampiamente riferito da Giornalisti Italia nei servizi di ieri, in occasione della sua prima visita ufficiale in Friuli Venezia Giulia, il segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, accompagnato da Andrea Bulgarelli, ha incontrato il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, il presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia e vicepresidente vicario di Unioncamere nazionale, Antonio Paoletti, accompagnato dal segretario generale camerale Pierluigi Medeot, e il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza nazionale dei presidenti, Cristiano Degano.
Nel salotto azzurro del Municipio, invece, Carlo Parisi, accompagnato da Andrea Bulgarelli, è stato ricevuto dal sindaco Roberto Dipiazza alla presenza del direttore del Servizio Open Goverment e Informazione istituzionale del Comune, Vittorio Sgueglia della Marra.
Nella prestigiosa Sala Maggiore della Camera di Commercio, in piazza della Borsa, il seminario “Giornalismo tra digitale e intelligenza artificiale: opportunità e rischi per una professione da riformare”, organizzato dalla Figec Cisal e da Studium Fidei in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia con il patrocinio della Camera di Commercio Venezia Giulia Trieste Gorizia e della Cassa Rurale Friuli Venezia Giulia.
Presente, tra gli altri, la componente del Collegio nazionale dei Probiviri Figec Cisal, Eliana de Giacomi, molti i temi dibattuti nell’evento triestino dedicato al rapporto tra giornalismo, digitale e intelligenza artificiale (Ia) moderata dal giornalista e scrittore Francesco De Filippo, responsabile Ansa del Friuli Venezia Giulia.
Dopo i saluti del presidente della Camera di Commercio, Antonio Paoletti, e del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ad introdurre i lavori sono stati il presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti, Cristiano Degano, il presidente di Studium Fidei, mons. Ettore Malnati, e il segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi. I loro interventi, di cui abbiamo già riferito ieri, sono visibili nel video curato da Venezia Giulia Economica di cui pubblichiamo il link in coda a questo articolo.
L’impatto dell’Ia sulle imprese, soprattutto se Pmi, deve essere affrontato come strumento competitivo per gestire meglio e più velocemente i processi produttivi e la cura del cliente. Ne è convinto l’imprenditore digitale, Manlio Romanelli, presidente di M-Cube Group, che ha affermato quanto «questo deve avvenire anche attraverso dei percorsi di formazione sia del personale, che degli imprenditori in cui associazioni imprenditoriali e mondo della formazione devono fare sistema anche con la creazione di fondi di incentivazione innovativi. La relazione fra etica e impresa deve anticipare la potenziale distorsione informativa dovuta al massiccio intervento dell’intelligenza artificiale che rischia di avvantaggiare pochi a scapito del mercato».
Il dibattito sull’intelligenza artificiale – ha rilevato, dal canto suo, rilevato Demetrio Filippo Damiani, direttore Ufficio stampa e comunicazione della Regione Fvg e direttore di Arc – non può prescindere dall’esaminare la relazione tra l’essere umano e la macchina nell’età della tecnica: «Se a dominare sono l’efficienza, la produttività e la velocità, l’individuo non è più un fine dell’agire quotidiano bensì viene relegato al ruolo di materia prima, utile solo ad alimentare processi finalizzati. Accountability, temi etici e autorialità sono quindi aspetti essenziali sul piano operativo, che tuttavia rimandano a un contesto più ampio che non riguarda l’Ia in sé, ma il ruolo dell’uomo nella storia».
L’utilizzo degli strumenti di informazione tradizionali e digitali è stato, invece, al centro dell’intervento del fiduciario Figec Cisal, Andrea Bulgarelli, responsabile stampa e comunicazione della Cciaa Venezia Giulia e condirettore del magazine di Unioncamere, che ha rilevato quanto sia fondamentale «il lavoro e il contributo umano che da un lato guarda alla veridicità delle informazioni da trasmettere e dall’altro utilizza gli strumenti messi a disposizione dalla rete per ottimizzare i risultati».
A ricordare che «la teologia cristiana ci presenta il fatto che Dio nell’incarnazione del Verbo si fa non solo comunicazione ma diventa comunicatore, perché la Parola si fa carne, quindi tutto ciò che è comunicazione e relazione dal punto di vista della teologia cristiana non ci può essere estraneo» è stato, invece, mons. Ettore Malnati.
Il Cappellano di Sua Santità, docente di teologia sistematica al Seminario Interdiocesano di Gorizia-Trieste-Udine, all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trieste e Udine e alla facoltà di teologia di Lugano, ha sottolineato che è, quindi, logico il farsi carico di questa relazionalità che deve diventare valoriate, etica ma soprattutto sostanziale».
A proposito della moratoria sull’Intelligenza Artificiale, mons. Malnati si è espresso sulla stessa linea del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Fedriga, e del segretario generale della Figec Cisal, Parisi, sottolineando che «il tema in discussione non è fermare il progresso, ma regolamentarlo».
L’intervento del prof. Luca Bortolussi, ordinario di Informatica dell’Università degli studi di Trieste e ricercatore nell’ambito dell’Intelligenza artificiale, ha descritto i principi di funzionamento dei modelli di linguaggio quali GPT, evidenziando come essi siano «addestrati nel solo task di generare la parola seguente ad un testo in ingresso, e come tutte i compiti per cui vengono usati, e per cui possono essere utili ai giornalisti, siano proprietà emergenti. In particolare, l’informazione – ha evidenziato – memorizzata nell’architettura non è controllata né controllabile, e non c’è nessuna garanzia di correttezza sulle risposte che possono dare alle domande poste. Sebbene possano generare degli articoli a partire da notizie ed informazioni fornite nel prompt, è opportuno e necessario quanto meno un controllo umano su queste fonti.
In conclusione, seppure questi ed altri strumenti di Ia possono essere molto utili a supporto della professione del giornalista, il loro uso indiscriminato invece è pericoloso e ha effetti nocivi sulla società, aumentando a dismisura la quantità di disinformazione che circola in rete».
L’Open Government permea oggi tutti i processi legati alla Pubblica Amministrazione, tra cui, fondamentale, l’informazione/comunicazione istituzionale.
«La Digitalizzazione e l’Ia sono dei validi alleati dell’informazione istituzionale e giornalistica il cui tratto fondante ed insostituibile è il suo metodo. Ovvero il controllo delle fonti, il rispetto della verità sostanziale dei fatti, la responsabilità, la deontologia, perché tutto ciò è garanzia di buona informazione che genera fiducia nei cittadini verso il proprio Ente di riferimento», ha ribadito Vittorio Sgueglia della Marra, direttore del servizio Open government e Informazione istituzionale del Comune di Trieste.
“Giornalismo tra digitale ed Ia…” si può affidare il diritto all’informazione all’algoritmo della Ia? È stato uno dei temi affrontati dall’avvocato Alessandro Tudor nel corso di aggiornamento per giornalisti che ha consentito ai partecipanti di acquisire 6 crediti formativi. Tudor ha ricordato la valenza «del diritto ad informare e ad essere informati nell’affidamento della veridicità della notizia e della informazione pubblica il cui contenuto presuppone una riserva di umanità non sostituibile dall’intelligenza artificiale».
Il legale, infine, ha inteso evidenziare «l’importanza della funzione del giornalista quale soggetto essenziale nella rappresentazione del fatto oggetto di notizia non surrogabile dall’algoritmo».
In occasione della due giorni triestina, Carlo Parisi e Andrea Bulgarelli hanno, inoltre, incontrato numerosi colleghi già iscritti alla Figec Cisal e tanti altri che, con grande entusiasmo, grazie alla costante e tangibile presenza sul territorio del Friuli Venezia Giulia, garantita anche dal consigliere nazionale Andro Merkù (che è anche consigliere nazionale Odg), e soprattutto alla disponibilità a svolgere un servizio a difesa della qualità dell’informazione, del pluralismo, della libertà di stampa, senza pregiudizi e pregiudiziali, continuano a iscriversi al nuovo sindacato unitario dei giornalisti e degli operatori dell’informazione, della comunicazione, dell’arte e della cultura. (giornalistitalia.it)
IL VIDEO DEL SEMINARIO DI TRIESTE
SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
LEGGI ANCHE:
Figec Cisal incontra il sindaco di Trieste:
“Il pluralismo sindacale garanzia di democrazia”
Figec Cisal incontra il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia:
“Tutelare i giornalisti per tutelare i cittadini
Protocollo Rai – UniRai Figec Cisal: monopolio finito. Oggi a Viale Mazzini scritta una pagina…
Giustizia è fatta: assolta Viviana Sammito. Figec Cisal: «Un’odissea durata 11 anni per la sola…
“Rai dipinta come un carrozzone ai soli fini elettorali. Prioritario stabilizzare i precari”. UniRai: “Non…
Rai: quel malvezzo di dileggiare i colleghi. UniRai Figec Cisal segnala il caso del dirigente…
Figec Cisal per gli Uffici Stampa in Sicilia. Soddisfazione per la pre-intesa sul rinnovo del…
Figec Cisal al fianco di Lucia Piemontese. Cronista insultata e minacciata di morte a Manfredonia.…