TRIESTE – È indubbiamente il tema del momento. Una questione sociale ed epocale delle cui evoluzioni e articolazioni leggiamo giornalmente sui media o nei numerosi libri che in questi mesi vengono pubblicati. Parliamo dell’Intelligenza artificiale (Ia) e di come si stia facendo spazio nella nostra vita, spesso anche senza la nostra autorizzazione, “rubando” informazioni con il fine di diventare una sostituta dell’essere umano in molteplici attività.
Il progresso non dev’essere ostacolato o guardato in modo negativo, ma di certo vanno posti alcuni limiti per evitare che il nostro vissuto venga travolto da reti neurali di algoritmi generativi, che copiano quanto abbiamo creato per imitarlo e, a loro modo, migliorarlo. Esistono indubbiamente ambiti scientifici e produttivi in cui l’Ia sta portando notevoli cambiamenti e positività di risultati. Ma, e ciò va sottolineato, vi sono professioni da garantire. È il momento di intervenire: vanno poste garanzie normative in grado di dare un futuro all’ingegno e alla creatività frutto del sapere del genere umano. Non possiamo immaginare di trasformare la nostra vita in una comunicazione che si esaurisce in messaggi da 280 caratteri o in video da un minuto. E fa venire i brividi pensare a un giornalismo copia/incolla frutto di sintesi algoritmiche capaci di trasformare e indirizzare la nostra cultura e il nostro lessico.
Il pericolo è ormai reale ed è necessario sostenere un giornalismo vivo, in grado di tutelare la professionalità delle donne e degli uomini dell’informazione.
Per testimoniare l’importanza del “bio-giornalismo”, comprendere meglio le potenzialità dell’Ia e i limiti normativi ed etici a cui dovrebbe essere sottoposta, nasce l’opportunità formativa promossa da Figec Cisal, Studium Fidei e Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia in programma domani, venerdì 1 settembre, a Trieste nella sala Maggiore della Camera di commercio Venezia Giulia.
“Giornalismo tra digitale e intelligenza artificiale: opportunità e rischi per una professione da riformare” darà modo ad esperti di informazione e comunicazione di illustrare il loro vissuto professionale, coinvolgendo nella mattinata anche chi della digitalizzazione ha fatto la propria impresa, oppure dell’informatica l’insegnamento universitario, lasciando ampio spazio alle questioni etiche affrontate a livello teologico e normativo. (giornalistitalia.it)
Andrea Bulgarelli
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