Sindacato

Cavallaro (Cisal): “Parola d’ordine equità”

ROMA – «Auspichiamo che la prossima manovra si muova all’insegna dell’equità indirizzando risorse per la riduzione della pressione fiscale su lavoratori e pensionati». Il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, commenta le “priorità” emerse dalla prima riunione del Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva e in vista della riunione di maggioranza del 6 settembre che dovrà delineare la linea del Governo Meloni sulla legge di bilancio.

Francesco Cavallaro e Giorgia Meloni

«Redditi bassi, natalità, qualità del lavoro – ricorda Cavallaro – sono i macro temi verso cui destinare particolare attenzione e maggiori risorse. Bene una rimodulazione dell’Ires per le aziende, se connessa ad investimenti finalizzati all’incremento dell’occupazione, soprattutto di donne e mamme». Il segretario generale della Cisal ritiene, però, che «bisogna ridefinire e valorizzare la contrattazione collettiva rendendola lo strumento per perseguire una detassazione totale dei salari accessori, procedendo analogamente verso una maggiore diffusione e valorizzazione delle forme di welfare».
«Resta fermo – sottolinea Cavallaro – il rafforzamento della lotta all’evasione fiscale che deve restare un caposaldo delle politiche economiche del Governo. In questo contesto, sarebbe importante l’introduzione, auspicata dalla Cisal a più riprese, di una contrapposizione di interessi pura, inerente la possibilità di aumentare le deducibilità di una serie di spese, al fine di incentivare
l’emersione del nero».
Il segretario generale della Cisal accoglie, invece, positivamente la possibilità, ventilata dal Governo, di prorogare le norme sui fringe benefit, contemplando l’ipotesi di innalzare il tetto a 1.000 euro per tutti i lavoratori, inclusi coloro che non hanno figli e per i quali la misura attuale è pari a 258,23 euro.
«Il nostro auspicio – afferma Cavallaro – è che tale proposta, formulata in primis proprio dalla Cisal, diventi realtà. I fringe benefit dovrebbero diventare un istituto contrattuale, negoziato dal sindacato, in modo da ampliarne la diffusione nel maggior numero possibile di aziende. Queste le misure che unitamente a taglio del cuneo contributivo, detassazione del salario accessorio e delle tredicesime, incremento del welfare, incremento dell’indennità di vacanza contrattuale in caso di mancato rinnovo dei contratti collettivi, possono spingere in alto le retribuzioni, in special modo quelle più basse». (giornalistitalia.it)

redazione

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