ROMA – «Sul sito del Quirinale puoi trovare il grande archivio filmato di Gianni Bisiach». La notizia mi arriva per caso e inaspettata, qualche giorno fa, sulla mia posta privata da un collega che ha fatto la storia del giornalismo italiano: Pierluigi Franz, consigliere nazionale e membro dell’Esecutivo della Figec Cisal, la Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione che insieme a Carlo Parisi e Lorenzo Del Boca ha contribuito a far nascere.
La mia prima reazione istintiva è rispondere alla sua mail: «Non credo che sia possibile, l’archivio Bisiach è tutto Rai e con tutto quello che ha fatto Bisiach non sarà facile mettere insieme il tutto».
Ebbene, mi sbagliavo. Aveva ragione la mia fonte. Chiamo la segreteria dell’Archivio del Quirinale e vengo rimandato sul sito dell’Archivio Storico, dove trovo davvero il “Paese delle meraviglie”.
C’è una sezione che vi invito a cercare, “Documentare la storia della Repubblica”, dove troverete in bella evidenza “La collezione Gianni Bisiach” donata all’Archivio storico della Presidenza della Repubblica.
Parliamo di un periodo della storia italiana che va dal 1957 al 2019. Ed è una nota a corredo che spiega meglio e nei dettagli di cosa si tratta: «L’archivio multimediale e di lavoro del giornalista radiofonico e televisivo, che ha fatto la storia del giornalismo divulgativo, documenta la realizzazione di oltre 3000 inchieste e trasmissioni di grande impatto sociale pubblicate sul Portale storico della Presidenza della Repubblica».
Ma è davvero il “Paese delle meraviglie”, perché dentro ci trovate tutto quello che un grande maestro del giornalismo radiotelevisivo italiano come Gianni Bisiach ha realizzato nel corso della sua intensa vita professionale.
I numeri del Quirinale sono emblematici e indicativi. Quando si parla della Collezione Bisiac si intende fare riferimento ad una montagna di materiale scritto e filmato che, in qualche modo, fa riferimento al suo lavoro e al suo impegno all’interno della Rai, oltre 500 faldoni di carte, 3000 documentari, inchieste-reportage e video-interviste, migliaia di fotografie di scena, 4000 puntate del programma “Un minuto di storia” realizzate sino al 2013, e dove si racconta per ogni giorno dell’anno in estrema sintesi un evento accaduto in quella stessa data, tutte le puntate della trasmissione “Radio anch’io”, condotta tra il 1980 e il 1992.
Oggi tutta questa immensa Collezione è entrata a fare parte dell’ingente patrimonio documentario custodito dall’Archivio storico della Presidenza della Repubblica grazie ad un accordo stipulato con la Rai, inteso a rendere consultabili anche tramite il “Portale storico della Presidenza della Repubblica” i contenuti della Collezione, che vengono progressivamente pubblicati, una volta convertiti in formato digitale dalla struttura Rai.
Gianni Bisiach, dunque, come tanti altri grandi maestri del giornalismo radiotelevisivo italiano, penso a Sergio Zavoli o allo stesso Enzo Biagi, non è mai morto. Anzi, non morirà mai. Perché per chi ha voglia di rivederlo, di approfondire i temi che gli erano cari e di rivedere le mille cose da lui realizzate per la Rai da oggi in poi sarà sufficiente un clik e vi si aprirà tutto un mondo.
Ma non finisce qui l’elenco delle cose da vedere o da rivedere. Si va molto oltre, dall’inchiesta sulla pena di morte nel mondo del 1966-1967 alle vicende di John Fitzgerald e Robert Kennedy, che hanno segnato con la loro vita e le loro tragedie la storia del mondo.
Se lo chiederanno soprattutto i più giovani. La cosa più bella che l’Archivio storico del Quirinale potesse fare è la scheda personale che viene dedicata a lui, trattato più che come un grande giornalista come un testimone autentico del nostro tempo, una sorta di monumento della informazione e del mondo della comunicazione, e di questo – mi auguro – il giornalismo italiano non finisca mai di dire grazie alla Sovrintendente Marina Giannetto che, personalmente e fisicamente, ha avuto nei confronti di Gianni Bisiac questa attenzione e questo stile così rigoroso e rispettoso.
Ufficiale meteorologico della Royal Air Force in Eritrea nel dopoguerra, geologo ricercatore d’uranio in Dancalia, medico, Gianni Bisiach nel 1954-1955 frequenta il corso di regia al centro Sperimentale di Cinematografia e dal 1955 lavora in Rai. Da allora ha realizzato programmi televisivi e radiofonici di divulgazione medica e scientifica, di politica interna e internazionale, di storia e società, tra le quali oltre 4000 puntate di “Un minuto di storia”; serie televisive come “Gli italiani al Polo Nord – Umberto Nobile”, “Testimoni oculari”, “Grandi Battaglie”, “Ventesimo Secolo”, “La seconda guerra mondiale”, “Come eravamo: moviola della storia”; rubriche come “Radio anch’io”, “Radio anch’io TV”.
Indimenticabile, almeno per la mia generazione, il film “I due Kennedy”, insignito, a pari merito con Federico Fellini e Luchino Visconti, del Premio Internazionale Spoleto Cinema, nel quale Gianni Bisiach denuncia la collusione tra Cia e mafia e indica i nomi dei responsabili dell’assassinio di Dallas, confermati dieci anni dopo dalla Commissione Stokes della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. (giornalistitalia.it)
Pino Nano
LE PERLE DELLA COLLEZIONE
NASCE CARLO LEVI
25 novembre1902, nasce a Torino Carlo Levi. Scrittore, pittore, antifascista. Si laurea in medicina e chirurgia mentre già espone alle quadriennali di pittura. Diventa scrittore, nei due anni di confino in Lucania tra il 1935 e il 37, con il libro Cristo si è fermato a Eboli che sarà tradotto e celebrato in tutto il mondo. Intervista a Levi nel suo studio mentre descrive i suoi quadri.
RAPPORTO DA CORLEONE
L’inchiesta di Gianni Bisiach del 1962 nomina per la prima volta in televisione la parola mafia, nella Corleone dei Navarra e dei Liggio, dei Riina e dei Provenzano ancora latitanti.
RICORDO DI FEDERICO FELLINI
Il 20 gennaio 1920 nasce a Rimini Federico Fellini. Un ritratto del grande regista fin dagli esordi e l’incontro con Giulietta Masina che sarà sua moglie e protagonista di molti suoi film. Attraverso le immagini dei set, il racconto della sua straordinaria carriera con il conferimento di quattro premi Oscar.
SPECIALE BARTALI
LO SBARCO DI ANZIO
La notte tra il 21 e Il 22 gennaio 1944 le truppe angloamericane iniziano lo sbarco fra Anzio e Nettuno, per prendere alle spalle i tedeschi schierati sul fronte di Cassino.
IL SESSANTOTTO A VALLE GIULIA
Il 1° marzo 1968 i giovani in Italia scendono in piazza. A Roma la polizia si scontra con gli studenti della facoltà di Architettura a Valle Giulia. Pier Paolo Pasolini irriderà gli studenti e si schiererà con i poliziotti, veri proletari e figli del popolo. Le facoltà vengono devastate, L’università di Trieste occupata da Renato Curcio, Alberto Franceschini e Mara Cagol che saranno tra i fondatori delle Brigate Rosse.
UCCISO MARTIN LUTHER KING
Il 4 aprile 1968 viene ucciso a Memphis Martin Luther King, leader del movimento americano per i diritti civili, che stava sostenendo la campagna presidenziale di Robert Kennedy. Le immagini dei famosi discorsi del leader nero e la ricostruzione dell’omicidio per mano del killer della mafia Earl Ray.
LA CATASTROFE DEL DIRIGIBILE ITALIA
LO SBARCO IN NORMANDIA
All’alba del 6 giugno 1944 le truppe angloamericane sbarcano in Normandia. È la più gigantesca operazione aeronavale della storia. I primi reparti, sulla spiaggia di Omaha, subiranno la terribile reazione dei tedeschi. Ma i rinforzi della seconda e terza ondata riusciranno ad annientare le postazioni nemiche. L’Europa avrà ancora davanti a sé dieci mesi di guerra.
2 GIUGNO REPUBBLICA
Il 2 giugno 1946 gli italiani partecipano al Referendum Monarchia/Repubblica. I cinegiornali filmano il voto dei leader e dei personaggi illustri.
IL PICCOLO TEATRO DI MILANO
Nel maggio del 1947 nasce il Piccolo Teatro di Milano fondato da Giorgio Strehler, Paolo Grassi e Nina Vinchi. Con le testimonianze di Strehler e Marcello Moretti sulla sua fondazione. Rimarranno nel ricordo collettivo “L’opera da tre soldi” di Bertolt Brecht interpretata da Milva e il “Re Lear” con Tino Carraro e Ottavia Piccolo
LE OLIMPIADI DI ROMA
Il 25 agosto 1960, arrivano i giorni dell’Olimpiade di Roma. La città eterna accoglie più di 5000 atleti da 83 nazioni. I romani si infiammano per campioni come Wilma Rudolph e Livio Berruti, uomo simbolo di questa olimpiade, trionfatore nei 200 metri piani.
VIETNAM
Negli anni 60 la guerra del Vietnam diventa per tutti una spaventosa carneficina con il bilancio di 600.000 morti tra i soldati vietnamiti e 58.000 americani. Due sono le date ufficiali di una guerra che non fu mai ufficialmente dichiarata: 4 agosto 1964 l’inizio, 28 marzo 1973 la firma della pace.
UCCISIONE A DALLAS DEL PRESIDENTE KENNEDY
I FAVOLOSI BEATLES
Il 6 dicembre 1963 Gianni Bisiach mette in onda la prima e unica intervista mondiale con tutti e quattro i Beatles insieme, per la trasmissione TV7, in cui racconta il fenomeno musicale e di costume che viene seguito da milioni di fan in tutto il mondo.
UCCISO DI ALDO MORO
Il 9 maggio 1978 viene ucciso Aldo Moro, rapito dalle Brigate Rosse il 16 marzo. Le immagini del ritrovamento del corpo dello statista in Via Caetani e la registrazione originale della telefonata, compiuta dal brigatista Valerio Morucci al prof. Franco Tritto, per far ritrovare il corpo dell’on. Moro posto nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, parcheggiata a metà strada fra la sede del Partito Comunista e la Democrazia Cristiana.
LA STRAGE DELLA STAZIONE DI BOLOGNA
LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO
Il 9 novembre 1989 viene smantellato il Muro di Berlino costruito nel 1961 per impedire ai tedeschi orientali l’esodo verso occidente. Nel giugno 1963 il presidente americano John Fitzgerald Kennedy visita Berlino Ovest e pronuncia il famoso discorso:“Ich bin ein berliner”.
PEARL HARBOR
Il 7 dicembre 1941, di domenica mattina, viene sferrato un proditorio attacco dell’aviazione giapponese a Pearl Harbor, sede della flotta americana del Pacifico. L’attacco avviene senza dichiarazione di guerra. Vengono colpite tutte le corazzate americane con un ingente numero di perdite umane. L’attacco costringe il Presidente americano Roosevelt a coinvolgere gli Stati Uniti nel conflitto mondiale.
IL CROLLO DELLE TORRI GEMELLE
VISITA DI GANDHI A ROMA
Il 12 dicembre 1931 Gandhi arriva a Roma in treno, ad attenderlo il gerarca Renato Ricci con una folla di gerarchi fascisti. Il contrasto tra il Mahatma in saldali francescani e i suoi ospiti è stridente. Il padre della non violenza viene salutato da un picchetto d’onore composto da bambini in divisa che imbracciano moschetti ’91.
TRASMISSIONI ATTUALMENTE DISPONIBILI
Credo che abbia ragione Pierluigi Roesler Franz quando dice che in realtà la storia di Gianni Bisach è anche la storia del mondo. E proprio per questo riteniamo che il valore di quesa Collezione che da oggi porta il nome del grande Gianni Bisiach sia enorme.
Forse sarebbe anche giusto oggi che il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti e il suo presidente Carlo Bartoli trovassero il modo e l’occasione per ricordare ufficialmente la figura di questo grande giornalista italiano che è morto all’età di 95 anni nel silenzio più assordante di una notte, era il 20 novembre del 2022.
Dall’elenco analitico delle trasmissioni da lui realizzate che trovate qui in basso, e a cui lui partecipò in presa diretta da grande protagonista e da intancabile testimone del suo tempo, viene fuori il racconto della storia mondiale, in tutte le sue sfaccettature immaginabili e possibili.
Un minuto di storia, Radio Anch’io, Moviola della storia, I decennali, Alfabeto Televisivo, RaiSat Album, Grandi Battaglie, Servizi Speciali del Telegiornale, Arti e Scienze, Filo Rosso, La Seconda Guerra Mondiale, Radio Anch’io Televisione, Gianni Bisiach racconta, Ricordando il passato, 20° secolo, TV7, Testimoni oculari – Cronache di vita vissuta, Ventesimo secolo, XX Secolo, Storie del XX Secolo, Testimoni oculari, La cronaca diventa storia, Lanci da studio, Arma dei Carabinieri, La videoteca di Bisiach, Rotocalco Televisivo – RT4, I due Kennedy, L’ora della verità, La tragedia del Dirigibile Italia, Prima Pagina, Italia ’61, Incontri, Italia Sport, Questioni di oggi, Stasera, Storia del Parlamento italiano, Cronache del cinema e del teatro, Le facce del problema, Ore 18, Primo Piano. (giornalistitalia.it)
Pino Nano
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