TORINO – Per Casagit Salute il 2022 è stato un anno di grandi cambiamenti, a cominciare dalla ripresa del forte utilizzo dei servizi, dopo lo stop causato dalla pandemia, dalle crescenti liste d’attesa del Servizio Sanitario e dalle numerose trasformazioni, incluse quelle imposte dal naufragio di Inpgi 1 con il conseguente passaggio all’Inps. Tali cambiamenti hanno inciso sul bilancio della Cassa contribuendo ad una chiusura negativa di 2 milioni e 64mila euro. È quanto ribadito durante l’appuntamento tenuto a Torino tra il presidente nazionale di Casagit Salute, Gianfranco Giuliani, la componente del Consiglio di amministrazione Carola Vai, la fiduciaria del Piemonte, Daniela Cotto, e 40 partecipanti tra giornalisti professionisti e pubblicisti.
Dopo i saluti del presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Stefano Tallia (l’evento rientrava nel pacchetto formazione dell’Odg) sono stati illustrati temi e novità di interesse generale, e il bilancio sociale 2022 della Cassa.
Si è trattato del secondo appuntamento in territorio piemontese (il primo si è tenuto a Cuneo) dopo l’assemblea nazionale dei delegati avvenuta lo scorso 13-14 giugno a Roma. Gianfranco Giuliani ha confermato la presenza di poco più di 53.000 iscritti a Casagit tra soci e familiari, con un calo di 333 unità rispetto al 2021, esito comunque rallentato dal fatto che la diminuzione di 788 soci nel principale piano sanitario Casagit è stato compensato dall’arrivo di 455 nuovi iscritti nei vari piani sanitari.
Infatti, rispetto alla Casagit storica creata solo per giornalisti contrattualizzati nel 1974 (sono allo studio vari eventi per il cinquantenario), oggi la Cassa è molto diversa. Innanzitutto si chiama “Casagit Salute”, e dal primo gennaio 2020 si è trasformata in Società di Mutuo Soccorso. Come tale è automaticamente entrata a far parte degli enti del terzo settore. Per questo, molti dettagli tecnici sono mutati.
La Cassa, comunque, offre attualmente possibilità varie proprio attraverso i piani sanitari dove le iscrizioni sono consentite a chi ha meno di 60 anni. Per chi ha superato tale tetto ed ha un’età compresa entro i 75 anni può aderire al Piano “Salute Argento”. C’è da sottolineare che tutti gli iscritti a Casagit Salute possono rimanervi senza limiti di età. La chiusura del bilancio 2022 con una perdita di oltre 2 milioni di euro comprende l’aumento delle prestazioni del 4,7% rispetto al 2021, con una spesa di 70.531 milioni di euro al quale vanno aggiunti vari altri costi per un totale di 12.740 milioni di euro.
Le entrate contributive di poco superiori a 81 milioni di euro, più delle stime iniziali anche grazie ai contributi dei pensionati e alle entrate nei nuovi fondi, non sono bastate a evitare la chiusura del bilancio in rosso, approvato a maggioranza dall’assemblea nazionale.
Su 64 delegati presenti, 9 hanno votato contro (tra essi Daniela Cotto, Maria Pia Farinella, Pietro Frenquellucci, Marisa La Penna, Orazio Raffa, Carola Vai), 16 si sono astenuti e 39 hanno espresso parere favorevole. Il 2022 ha vissuto pure una diminuzione del numero dei pensionati iscritti, scesi a 8.900 contro 8.997 presenti nel 2021.
Il calo è stato attribuito ad uscite decise quando il passaggio da ex Inpgi a Inps ha reso visibile la quota da versare a Casagit in precedenza quasi sempre ignorata dai soci. L’Inpgi tratteneva, infatti, la quota dalla pensione che poi versava a Casagit, compito respinto dall’Inps. La fuga ha riguardato per lo più pensionati in buona salute, poco utilizzatori della Mutua. Per questo hanno scelto di trattenere il denaro trovato direttamente nella pensione. Nei primi mesi del 2023 il numero dei pensionati si è comunque assestato con una quasi totale interruzione delle uscite.
Le previsioni del bilancio 2023 annunciano, comunque, ancora una forte perdita, superiore ai 3 milioni di euro rispetto al 2022. Da qui la necessità di studiare e applicare strategie per arginare la preoccupante situazione.
Iniziative al momento ancora tutte da definire anche se nel “Bilancio sociale”, dopo l’analisi del conto economico, viene sottolineato: «alla luce di questo scenario economico e finanziario, per il piano sanitario derivante dal contratto dei giornalisti è necessario elaborare nel breve tempo una strategia che consenta di garantire la sostenibilità degli attuali livelli di copertura delle prestazioni sostitutive del Servizio Sanitario Nazionale e delle garanzie di solidarietà che ancora oggi mantengono in esenzione totale o parziale da contribuzione disoccupati, cassaintegrati e soci con redditi molto bassi».
Durante l’incontro torinese è stata, comunque, assicurata la “tenuta” dell’attuale tariffario delle prestazioni senza alcuna cancellazione, ma nemmeno la correzione al rialzo delle tariffe di eventuali “voci” perché «la Cassa continua rispettare il criterio della sostenibilità».
Assicurata poi la disponibilità ad aumentare la collaborazione con cliniche e liberi professionisti che accettano il tariffario Casagit per convenzioni in grado di consentire servizi ai soci in forma diretta. Infine, alla platea torinese sono stati illustrati i vari piani sanitari rammentando che sono consultabili sulla pagina web di Casagit Salute. (giornalistitalia.it)
Carola Vai
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