POLICORO (Matera) – «Non è più unico il sindacato dei giornalisti, anzi è concretamente unitario perché riunisce sotto la stessa bandiera tutti gli operatori dell’informazione, della comunicazione, dei media, dell’editoria, dell’arte e della cultura».
«Un nuovo sindacato – hanno sottolineato da Lutrelli e Boezio – per dare voce alla categoria e darle più forza, non per dividerla, perché il pluralismo è garanzia di democrazia e trasparenza. E nella battaglia per migliorare l’informazione, il fronte non può che essere unitario per i lavoratori e comune con gli editori e con quanti il lavoro intendono offrirlo nel rispetto della sostenibilità, ma soprattutto della dignità di quanti, quotidianamente, sono impegnati a garantire ai cittadini un servizio di qualità».
Nella sala congressi dell’Hotel San Vincenzo Resort, Carlo Parisi ha evidenziato che «l’articolazione territoriale della Figec Cisal, strutturata a livello provinciale per essere più vicina ai lavoratori in una fase storica nella quale redazioni e uffici di corrispondenza vengono smantellati attraverso un uso indiscriminato del lavoro agile, è uno dei punti di forza del nuovo sindacato che riconosce pari dignità a tutte le strutture provinciali». Così come hanno pari dignità tutti i giornalisti e gli operatori della comunicazione, dell’arte e della cultura che ne fanno parte.
La Figec si impegna, infatti, ad assistere e difendere tutti, soprattutto gli ultimi, con l’intento di aprire nuovi spazi occupazionali e di estendere le opportunità di lavoro attraverso un dialogo e un confronto non pregiudiziale con i datori di lavoro. Politica sindacale, dunque, finalizzata ad elevare la qualità dell’informazione, condizione imprescindibile per garantire un futuro alla professione.
Non a caso, Parisi ha ricordato che «saranno abbandonati i vecchi e desueti modelli che individuano gli editori unicamente come controparte “nemica”, considerandoli al contrario soggetti con i quali dialogare e confrontarsi per conseguire un obiettivo comune: la crescita delle aziende editoriali, garantita dalla sostenibilità, senza cui non si può immaginare alcun altro scenario favorevole alla sopravvivenza e alla evoluzione del settore e della categoria».
Insomma, un sindacato “per” e non “contro”. Non è un caso che la Figec Cisal sia firmataria del contratto collettivo nazionale di lavoro con l’Uspi, Unione stampa periodica italiana, mettendo al centro i temi dei diritti e delle tutele anche per un’ampia platea di lavoratori autonomi che svolgevano attività giornalistica senza adeguati riconoscimenti retributivi e previdenziali, attraverso rapporti di collaborazione di varia natura. L’accordo sul lavoro autonomo, infatti, è addirittura migliorativo del contratto Fieg-Fnsi.
Presente anche il giornalista Orazio Raffa, consigliere nazionale e coordinatore del Gruppo Pensionati della Figec Cisal, componente del comitato amministratore dell’Inpgi, il quale ha illustrato le prospettive dell’istituto e i servizi offerti agli iscritti dopo il passaggio della gestione principale all’Inps, avvenuto a luglio dello scorso anno. Raffa, nella qualità di delegato nazionale Casagit, si è anche soffermato sui servizi, le occasioni mancate e le criticità della cassa di assistenza sanitaria integrativa che ha chiuso il bilancio 2022 con un rosso di oltre 2 milioni di euro che si prevede saranno 3milioni 660 alla fine del 2023.
Tra gli altri interventi, quello di Nuccia Nicoletti, coordinatrice organizzativa della Figec Cisal Basilicata, la quale ha messo in luce le condizioni di lavoro dei giornalisti che operano negli uffici della Regione con il nuovo contratto del pubblico impiego sottoscritto dalla Cisal; Margherita Agata che, da consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, ha commentato la nuova proposta di revisione dei criteri interpretativi dell’art. 34 della legge 69 del 1963 per l’accesso al praticantato; ed Emilio Paolo Oliva, consigliere regionale dell’Ordine, il quale si è soffermato sull’esigenza di una riforma dell’accesso alla professione giornalistica.
Nell’ambito dell’assemblea regionale della Figec Cisal, conclusasi con la cena sociale ristorante del San Vincenzo Resort, particolarmente apprezzate tre testimonianze di eccellenza nel mondo dell’arte, della ricerca e dell’impresa. Storie di vita, sacrificio, passione, successo, grande umanità, legate dal comune impegno in iniziative di solidarietà e valorizzazione dei giovani e del territorio, pratiche purtroppo rare e non solo a queste latitudini.
Infine l’artista Salvatore Sebaste, uno dei maggiori interpreti contemporanei del connubio tra segno, materia e gesto, fuori da ogni canone, limite e linguaggio, ma strettamente legato alla sua terra, culla della Magna Grecia e di fiere popolazioni italiche come i Messapi, i Lucani, gli Enotri. Salvatore Sebaste, pittore, scultore, incisore, è anche giornalista pubblicista e con grande entusiasmo ha aderito alla Figec Cisal condividendone lo spirito e gli obiettivi.
Non solo sindacato, dunque, ma anche storie di vita reale ed esperienze comuni di collaborazione per una crescita sociale e culturale possibile soltanto grazie alle connessioni tra i vari settori della conoscenza e dell’informazione. Pluralismo, insomma, in antitesi all’intollerante cappa del pensiero unico che uccide la libertà di espressione e soffoca la democrazia. (giornalistitalia.it)
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