ROMA – Ascolto, condivisione, partecipazione, tutela e soprattutto libertà di espressione sono state, in questi anni, solo parole vuote per molti comunicatori e giornalisti italiani. Un paradosso soprattutto per chi ha sempre creduto nella forza di un sindacato che potesse tutelare anche i liberi professionisti e le partite iva. Professionisti non certo di serie B, costretti, in alcuni casi, a subire mobbing senza poterlo denunciare solo per il fatto di non avere un contratto neanche a tempo determinato.
Eppure, in tanti anni, di abusi e soprusi ne abbiamo visti: tanti, troppi! A partire dalle redazioni chiuse in breve tempo nonostante i finanziamenti ricevuti e, di conseguenza, i giornalisti lasciati a casa, pagati nel migliore dei casi 80 euro per lavorare oltre 14 ore giorno senza tutele o non pagati affatto. Anni in cui si è persa la fiducia nel sindacato e in cui gli iscritti si sono ridotti al lumicino. Basti pensare che dei 109 mila giornalisti iscritti all’Ordine, tra professionisti e pubblicisti (attivi e pensionati), meno del 10% è iscritto a un sindacato. Troppo tardi per cambiare rotta? La risposta è no… basta volerlo e crederci.
E sono in molti comunicatori, giornalisti di lungo corso, esperti di comunicazione e cineoperatori ad averlo già fatto. Ad aver deciso di essere protagonisti del proprio futuro e di mettere il proprio sapere e la propria esperienza al servizio di chi ne ha bisogno. Siamo professionisti e abbiamo accettato la sfida, abbiamo deciso di percorrere la strada più difficile pur di garantire la libertà di informazione, la promozione e l’affermazione di un giornalismo di qualità. Ciò è possibile solo offrendo supporto, formazione e tutela dei diritti di chi ogni giorno, con passione, scende in strada, a volte rischiando, pur di riportare le notizie in modo obiettivo e reale… in una società dove spesso si perde il rapporto con la realtà e soprattutto si sono persi valori importanti come il rispetto alla vita. In questo i giornalisti e i comunicatori hanno una responsabilità fondamentale. Ed è per questo importante conoscere il codice deontologico, rifarsi al testo unico dei giornalisti, formarsi e aggiornarsi, riuscire ad avere libero accesso alle fonti di informazione.
Crederci e attivarci: ora è diventato necessario perché la mancanza di tutela per i giornalisti può avere conseguenze devastanti sulla libertà di stampa e di espressione e sull’informazione di qualità a disposizione del pubblico. Senza giornalisti liberi e protetti, le notizie possono essere censurate, manipolate o oscurate, e i cittadini possono essere privati del diritto di essere informati su questioni importanti che riguardano la loro vita. La nostra vita. (figec.it)
Roberta Spinelli
CHI È ROBERTA SPINELLI
Roberta Spinelli, nata a Vibo Valentia e romana di adozione, laureata con il massimo dei voti all’Università della Calabria (Filosofia e Scienze della Comunicazione e della Conoscenza) ed alla Lumsa (specialistica in Editoria e Giornalismo), è giornalista professionista dal 24 maggio 2008.
Ha iniziato il suo percorso professionale nella carta stampata e collaborando con diverse emittenti (Radio Azzurra e Studio54Network). Si è occupata di uffici stampa e ha svolto attività di media social editor e seo copywriting, per poi approdare in tv lavorando, come inviata e videoreporter, per le reti Mediaset, Rai e La7 in programmi politici, di inchieste, attualità e ambiente. Attualmente è inviata del programma di Rai 1 “Storie Italiane” condotto da Eleonora Daniele, si occupa di inchieste per il quotidiano La Verità e collabora con la Publiscoop Editore (riviste Italia Più, Stil’è, Più Salute & Benessere e Platinum, nonché per il quotidiano economico Il Sole 24 Ore). Autrice del libro “L’Aquila Ante Litteram” (Lupo Editore), che racconta le esperienze di 16 aquilani raccolte nei giorni immediatamente successivi al terremoto in Abruzzo, ha trasformato il libro in uno spettacolo itinerante che ha coinvolto persone diversamente abili. Tra i tanti palchi che hanno ospitato lo spettacolo, il più importante è stato quello del Teatro Quirino di Roma.
Roberta Spinelli è consigliere nazionale della Figec Cisal. (figec.it)
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