ROMA – Sulla pensione anticipata dei giornalisti delle aziende in crisi Fratelli d’Italia, con primo firmatario l’on. Walter Rizzetto, ha presentato in Commissione Bilancio un emendamento alla Manovra. Nel testo viene previsto che per gli anni 2023, 2024 e 2025 potranno accedere ai trattamenti di vecchiaia anticipata i giornalisti professionisti con almeno 60 anni di età e 25 anni e 5 mesi di contributi, assunti in aziende editrici di quotidiani, periodici, agenzie di stampa a diffusione nazionale, che abbiano presentato al Ministero del Lavoro dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025 piani di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale in presenza di crisi.
«Questo – osserva Andrea Bulgarelli, della Giunta esecutiva della Figec, Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione federata Cisal – è sicuramente un primo passo per tentare di aiutare il sistema dell’informazione. In tale emendamento andrebbe inserito l’obbligo per le aziende in crisi di assumere nuovi colleghi per almeno i 2/3 dei giornalisti che andranno in pensione. Il lavoro nelle redazioni tradizionali e online è cambiato profondamente negli anni e i carichi sono sempre maggiori sia per la riduzione degli organici nelle redazioni, sia perché ormai il giornalista non scrive solo l’articolo o produce servizi radiotelevisivi, ma deve anche intervenire su social e materiali video e fotografici».
Tutto ciò impone una completa rivisitazione della normativa che riguarda il sistema dell’informazione perché ormai inadeguata, sia per quanto riguarda le testate giornalistiche che gli uffici stampa. Questo consentirebbe di investire in maniera definitiva su uno dei pilastri della democrazia, che è il vero e unico contraltare al settore delle fake news.
La sonora bocciatura con cui il Ministero della Giustizia ha rispedito al mittente la delibera con cui, l’8 novembre scorso, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti aveva approvato “Criteri interpretativi dell’art. 34 della legge 69/1963 sull’iscrizione al Registro dei Praticanti”, è anche frutto dello stallo normativo in cui viviamo.
«Per tali ragioni – afferma Bulgarelli – sarebbe importante avviare un percorso parlamentare di riforma normativa, magari partendo dalla Commissione Lavoro presieduta proprio dall’on. Walter Rizzetto, attento al tema dell’informazione anche nel percorso che ha portato alla garanzia pubblica della previdenza dei giornalisti». (figec.it)
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