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Figec Cisal: “Il lavoro primo indice di democrazia”

Auguri ai 15 giornalisti del Governo Meloni e disponibilità ad alzare il livello del confronto

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A sinistra, in alto: Alberto Barachini, Alessandro Morelli e Isabella Rauti; sopra: Fausta Bergamotto, Maurizio Leo e Vittorio Sgarbi; a destra Giorgia Meloni

ROMA – «Nel Governo Meloni un’ampia e qualificata rappresentanza di giornalisti in un momento particolarmente difficile per il nostro Paese, chiamato a tutelare i diritti costituzionali della libertà di stampa e della professione, ma soprattutto a garantire i servizi essenziali per la tutela dei bisogni primari e della dignità di tutti i cittadini».

Alfredo Mantovano

A salutarla con soddisfazione è la Figec Cisal, Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione, evidenziando che dopo gli otto ministri (i professionisti Giorgia Meloni, Eugenia Maria Roccella, Matteo Salvini, Gennaro Sangiuliano, Antonio Tajani e Adolfo Urso e i pubblicisti Andrea Abodi e Nello Musumeci) e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano (pubblicista), il Governo del presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha arruolato altri sei giornalisti. A partire dal pubblicista Maurizio Leo (Fratelli d’Italia) viceministro del Mef.
Tra i sottosegretari, tre professionisti: Alberto Barachini (Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria), Alessandro Morelli (Presidenza del Consiglio con delega al Cipe) e Isabella Rauti (Difesa); due i pubblicisti: Fausta Bergamotto (Mise) e Vittorio Sgarbi (Cultura).

Carlo Parisi (segretario generale Figec Cisal), Francesco Cavallaro (segretario generale Cisal) e Lorenzo Del Boca (presidente Figec Cisal)

Il segretario generale della Figec Cisal Carlo Parisi e il presidente Lorenzo Del Boca, nel formulare al presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed al Governo tutto, i migliori auguri di buon lavoro, sottolineano che il sindacato dei giornalisti e degli operatori dell’informazione, della comunicazione, dei media, dell’editoria, dell’arte e della cultura è pronto a fare la propria parte per alzare il livello del confronto che, con coraggio e determinazione, deve rimettere al centro dell’agenda di Governo il lavoro, unico vero indice di democrazia di un Paese sempre più strangolato dal bisogno e dal ricatto». (figec.it)

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