Un sindacato dei giornalisti e di tutti gli operatori dell’informazione, della comunicazione, dei media, dell’editoria, dell’arte e della cultura: “per” e non “contro”.
Un sindacato per la tutela e la difesa del lavoro esistente, ma anche per la ricerca e lo sviluppo del lavoro che non c’è.
Un sindacato nel quale la diversità rappresenta un’occasione di riflessione e di crescita, non un problema da eliminare annientando chi non si adegua al pensiero unico.
Un sindacato che riporti al centro della vita del Paese il tema dell’informazione quale indice di democrazia, che può essere garantita soltanto con la libertà dal bisogno di chi lavora nei media, nel mondo della comunicazione e della cultura in tutte le sue declinazioni.
Un sindacato saldamente ancorato alla realtà e al territorio, moderno, al passo con i tempi, propositivo, che sia controparte e non nemico delle aziende.
Un sindacato che raccolga le istanze e sia vicino anche all’ultimo dei lavoratori e non un circolo esclusivo impegnato a difendere i privilegi di pochi, derogando al proprio ruolo per non urtare gli interessi dei grandi gruppi economici e di potere.
Un sindacato nuovo, moderno, qualificato, responsabile e soprattutto umano.
Un sindacato di quanti credono ancora nel valore del giornalismo, nell’informazione di qualità, nei media, nell’editoria, nella cultura e nell’arte.
Un sindacato che crede fermamente nei valori della libertà e della democrazia, nella meritocrazia, nella dignità umana e professionale di chi al nostro Paese non chiede altro che il riconoscimento e la garanzia del primo diritto garantito dalla Costituzione: il lavoro.
È questa la Figec, Federazione Italiana Giornalismo, Editoria e Comunicazione, il nuovo sindacato dei giornalisti e di tutti gli operatori dell’informazione, della comunicazione, dei media, dell’editoria, della cultura e dell’arte.
Chi crede nei nostri ideali, nei nostri valori, nel nostro programma e nella nostra concreta azione è il benvenuto. Per scrivere insieme una pagina nuova della storia del nostro Paese.
Il lavoro al primo posto. Dipendente o autonomo, stabilizzato, a termine o precario. La tutela e difesa del lavoro rappresentano l’obiettivo primario di un sindacato che si ispiri ai valori della Costituzione, che proclama solennemente all’articolo 1 che “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Questa tutela e questa difesa del lavoro, di tutto il lavoro che si svolge nell’area del giornalismo, dell’editoria, della comunicazione, dei media, della cultura e dell’arte ci ha portati, dopo una lunga elaborazione, alla scelta di costruire un sindacato nuovo dei lavoratori dell’informazione e dei media. Un sindacato che non rinnega niente della lunga, e spesso gloriosa, storia del sindacalismo giornalistico nel nostro Paese, ma che non può rimanere ancorato ad una visione ottocentesca dei mezzi di comunicazione, dell’evoluzione professionale, delle dinamiche sociali, dei rapporti con le controparti, dell’organizzazione sindacale stessa.
Occorrono strumenti nuovi, dettati dalla consapevolezza che il lavoro è cambiato.
È giunta l’ora di trasformare in realtà operativa l’idea che abbiamo a lungo coltivato di un sindacato dell’informazione e della comunicazione “per” e non “contro”, capace di comprendere le ragioni delle controparti, senza alcuna cedevolezza, ma con rispetto, con l’intento di raggiungere obiettivi comuni di progresso del sistema dei media e non di distruggere le aziende o la pubblica amministrazione; un sindacato che includa, non escluda, nel quale la diversità e la molteplicità dei punti di vista siano considerate occasioni di riflessione e di crescita, non un problema da risolvere annientando chi non si adegua al pensiero unico.
Occorre un sindacato che riporti in evidenza nell’agenda politica, economica, sociale e culturale del Paese il tema dell’informazione, principale indice della democrazia nella consapevolezza che un’informazione libera e plurale può essere garantita soltanto dalla libertà dal bisogno di chi lavora nei media e nel sistema della comunicazione.
Occorre un sindacato che superi la visione arcaica della rappresentanza del solo lavoro dipendente, che nel sistema della comunicazione e dell’informazione è sempre più residuale, e che riparta invece dalla rappresentanza e dalla tutela dei lavoratori più deboli e isolati: i precari; gli autonomi, che spesso, in realtà, sono autonomi solo sotto il profilo normativo e retributivo; i veri liberi professionisti; i giornalisti costretti a reinventarsi imprenditori di se stessi; quanti, infine, hanno iniziato il percorso previsto dalla legge professionale per diventare giornalisti pubblicisti, e che quindi per ventiquattro mesi devono con continuità pubblicare articoli retribuiti in testate registrate.
Occorre uno strumento nuovo: saldamente ancorato ai valori della Costituzione, della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea; che metta al primo posto il lavoro ed il lavoratore, soprattutto il più debole, e che per farlo comprenda l’evoluzione del lavoro e sia in grado di governarla; e che anche per questo sia controparte, ma non nemico delle aziende e della parte datoriale in genere. Un sindacato che, nel contempo, non abbia paura di sfidare gli interessi dei grandi gruppi economici o di potere quando sia necessario per la tutela di tutti i lavoratori, non solo di sempre più ristretti gruppi di “garantiti”, che poi garantiti in realtà non sono più.
È nei tempi più difficoltosi che serve maggiore coraggio.
I ritmi sono diventati frenetici, fanno invecchiare in poche ore quello che poco prima appariva fantascientifico. Nel mondo della comunicazione e dell’informazione, in particolare, la rivoluzione è stata velocissima e continua. Inutile pensare di far tornare indietro le lancette dell’orologio. Piuttosto, è indispensabile allungare il passo, adeguarsi all’accelerazione sociologica imposta dalla postmodernità, leggere il futuro, comprenderlo e mettersi nelle condizioni di essere protagonisti, garanti e guide del cambiamento.
Nient’affatto facile, addirittura impossibile se gli strumenti praticati nel secolo scorso diventano l’unica risorsa per affrontare le crisi del passato e le prospettive del futuro.
Nel mondo dell’informazione che si frammenta come un caleidoscopio i giornalisti non sono più soli. Alla professione giornalistica e alle professioni legate al mondo dell’editoria, della comunicazione e dei media si accede sempre più spesso dai master e dai corsi universitari, che formano comunque figure nuove. Ai fotoreporter, cineoperatori e grafici che costituirono la “novità” sul finire del Novecento occorre aggiungere tutto il comparto prodotto dal cosiddetto virtuale: web master, web designer, blogger, social media manager. E poi gli uffici stampa e i comunicatori; e, ancora, gli informatori scientifici, gli opinionisti, i saggisti: tutti professionisti di frontiera.
A queste categorie non ci si può rivolgere come se si trattasse della fine di un percorso (come è stato fatto chiedendo di versare i contributi pensionistici all’Istituto di previdenza dei giornalisti). Occorre cominciare dall’inizio: costruendo un sistema dell’informazione con le articolazioni che saranno necessarie, dove ognuno abbia un posto in cui riconoscersi. E nel quale abbia consapevolezza dei doveri (che sono un’infinità) e dei diritti (che si stanno assottigliando in modo preoccupante).
Un’articolazione globale, come globale è diventato il modo di comunicare.
La contrattazione – uno dei momenti qualificanti per l’esistenza stessa di un sindacato – deve, per quanto possibile, smettere di essere uno scontro e, soprattutto, non deve mai assumere i caratteri dello scontro ideologico. Dev’essere, insomma, propositiva ed inclusiva.
Nuova dev’essere anche l’organizzazione sindacale, fortemente ancorata ai territori in modo da raccogliere direttamente le istanze delle varie categorie.
Il circolo Pickwick dei privilegiati che difendono il proprio ruolo e, qualche volta, diritti che un deprecabile pensiero unico rappresenta strumentalmente come privilegi, e che però come tali sono avvertiti dai più deboli, ha fatto il suo tempo.
Serve un sindacato moderno, al passo con i tempi, propositivo e responsabile, dove il sistema delle aziende e il mondo politico siano controparti e non “amici” o “nemici” da cui accettare tutto o da avversare a prescindere. Un sindacato nel quale chiunque operi nel mondo dell’informazione, della comunicazione e della cultura trovi il suo posto, senza pregiudizi di comparto o di personali opinioni politiche; un sindacato nel quale non contino le cordate o le componenti e dove non ci siano pretese egemoniche o addirittura di autosufficienza correntizia.
Ognuno di noi viene da percorsi differenti, ha lavorato e lavora in differenti comparti del mondo della comunicazione e dell’informazione; conosciamo bene le strutture associative delle nostre categorie, quella giornalistica in primis, e sappiamo che non bastano più.
Per questo diamo vita oggi ad un sindacato, aperto, libero, pluralista e non conformista che rappresenti l’intero, composito e frammentato mondo dell’informazione, del giornalismo, della comunicazione, dell’editoria, dei media, della cultura e dell’arte.
Un sindacato di tutti e per tutti.
Margherita Agata, giornalista pubblicista (abilitata professionista), addetto stampa del Comune di Ferrandina (Matera), consigliere nazionale Odg, consigliere Assostampa Basilicata, già vicesegretario nazionale Ussi;
Francesco Albanese, giornalista professionista, già inviato del quotidiano Il Messaggero, tutor alla Scuola di giornalismo dell’Università Luiss “Guido Carli”, già revisore dei conti Associazione Stampa Romana;
Michele Albanese, giornalista professionista, corrispondente del Quotidiano del Sud, collaboratore Agenzia Ansa e L’Espresso, consigliere nazionale Ucsi, presidente Gruppo Cronisti della Calabria, già consigliere nazionale Fnsi e responsabile per la Legalità;
Franco Arcidiaco, giornalista pubblicista, direttore Calabria Post e La Riviera, direttore editoriale Città del Sole, già consigliere del Sindacato Giornalisti della Calabria;
Stefano Biolchini, giornalista professionista (Domenica Il Sole 24Ore, responsabile 24Ore Cultura on-line), già delegato nazionale Casagit e Cdr Il Sole 24 Ore;
Gianluca Boezio, giornalista professionista (Agepress, Mediarea, Tre Network), consigliere generale e Fiduciario Inpgi per la Basilicata;
Valeria Bonacci, giornalista pubblicista (Il Giornale Off, Touring, Quotidiano del Sud, l’Altravoce dell’Italia), esperta in digital PR on line media relations, web content, cultura e spettacoli, vicepresidente Gispe;
Andrea Bulgarelli, giornalista professionista, responsabile Comunicazione e Stampa Sistema Camera di Commercio Venezia Giulia, direttore Venezia Giulia Economica, condirettore Unioncamere Economia & Imprese, consigliere generale e Fiduciario Inpgi Friuli Venezia Giulia;
Franco Calabrò, giornalista professionista (già Tribuna del Mezzogiorno, Corriere Mercantile, Il Giornale di Calabria, Oggisud, Ansa, Gazzetta del Sud), consulente per la comunicazione, già collaboratore Odg nazionale e presidente Commissione esteri;
Francesco Cangemi, giornalista professionista (Zoom 24), già consigliere nazionale e componente Assemblea nazionale lavoro autonomo Fnsi, consigliere Odg Calabria;
Francesco Cavallaro, giornalista pubblicista, Segretario Generale Cisal, già consigliere nazionale Fnsi;
Vincenzo Colimoro, giornalista professionista, Adm News, consigliere Odg Campania, già presidente Associazione Stampa Campania, consigliere nazionale Fnsi, Consigliere generale e Fiduciario Inpgi Campania;
Paolo Corsini, giornalista professionista, cronista parlamentare e vaticanista, vicedirettore di Rai Due con delega all’informazione e vicedirettore della Direzione Approfondimenti Informativi, consigliere nazionale Odg, presidente associazione Lettera 22, già vicedirettore Giornale Radio Gr1, Gr2 e Gr3 e Radio1, responsabile Redazione Tg Rai Parlamento e Segretario di Redazione (caporedattore) di Gr Parlamento, consigliere nazionale Fnsi;
Demetrio Crucitti, ingegnere, digital manager per il sociale e lo sviluppo del territorio, già direttore della Sede regionale Rai della Calabria;
Rodolfo Davoli, giornalista pubblicista, già capo ufficio stampa e direttore house organ Italia Lavoro e Notiziario dell’Ambiente, consigliere e revisore nazionale Odg, proboviro Associazione Stampa Romana;
Micky dé Finis, avvocato, giornalista pubblicista, editorialista Canale 99 Puglia, coordinatore Osservatorio legalità, contrasto ed emersione dei reati di criminalità economica, vicesegretario nazionale Sindacato Dirigenza degli Enti Locali Direl, già dirigente PA e amministratore, direttore di emittenti tv, dirigente Compa e Ferpi;
Andreina de Tomassi, giornalista professionista, già redattrice spettacoli del settimanale Il Venerdì di Repubblica e inviata del quotidiano la Repubblica, cofondatrice de La Casa degli Artisti di Sant’Anna del Furlo;
Lorenzo Del Boca, giornalista professionista (La Stampa, Stampa Sera) e saggista, già presidente nazionale Odg (3 volte) e presidente Fnsi;
Daniele Ditta, giornalista professionista, redattore Palermo Today (Citynews), segretario Odg Sicilia, già consigliere Assostampa Sicilia e tesoriere Unci Sicilia;
Domenico Falco, giornalista pubblicista, presidente Corecom Campania, vicepresidente Odg Campania, già dirigente Regione Campania, vicepresidente nazionale Odg (2 volte), componente Giunta esecutiva Fnsi;
Vittorio Falco, giornalista professionista, già componente Comitato amministratore Inpgi;
Maria Pia Farinella, giornalista professionista di esteri, cultura e società, delegata nazionale e fiduciaria Casagit per la Sicilia, già redattore del Giornale di Sicilia, caporedattore Rai, consigliera d’amministrazione Inpgi e Fiduciaria per la Sicilia, consigliera nazionale Odg;
Giulio Francese, giornalista professionista, già redattore del Giornale di Sicilia, consigliere nazionale Odg, già presidente Odg Sicilia;
Santino Franchina, giornalista pubblicista, consigliere nazionale Odg, già vice presidente e presidente nazionale ad interim Odg e vice presidente Odg Sicilia;
Paolo Guzzanti, giornalista professionista, saggista e politico, editorialista de Il Giornale, del quale è stato vicedirettore, e de Il Riformista, membro della Fondazione Italia – Usa, già conduttore dei programmi tv Chi l’ha visto?, Fai la TV e Bar Condicio;
Roberto Immesi, giornalista pubblicista, collaboratore LiveSicilia, revisore dei conti Odg Sicilia;
Marisa La Penna, giornalista professionista, consigliere e presidente Commissione Salute Odg Campania, Fiduciario Casagit Campania, già cronista Il Mattino, consigliere di amministrazione Casagit;
Rino Labate, giornalista professionista, già consigliere e revisore Unione Nazionale Giornalisti pensionati e presidente Ungp Calabria, collegio dei probiviri Sindacato Giornalisti della Calabria;
Marco Lanza, giornalista professionista, inviato Golf Television, già inviato di Telemontecarlo (4 Olimpiadi, 4 Mondiali e coppe europee di calcio e basket), inviato di cronaca giudiziaria de La7, direttore Cantivù, una delle prime emittenti libere d’Italia;
Michele Loffredo, giornalista pubblicista (già direttore Teledauna, Teleblu), consigliere nazionale e proboviro Fnsi, vice presidente e proboviro Assostampa Puglia, presidente Assostampa Capitanata;
Graziella Lombardo, giornalista professionista, responsabile MessinaToday (Citynews), già direttrice Centonove e segretaria Assostampa Messina;
Luigi Luminati, giornalista professionista, già caporedattore della Redazione di Pesaro del quotidiano Il Resto del Carlino, consigliere nazionale Fnsi;
Pierantonio Lutrelli, giornalista professionista, freelance, già consigliere nazionale Fnsi e vicepresidente Assostampa Basilicata;
Alma Manera, artista, giornalista pubblicista, direttore Con il sole sul viso, consigliere Gispe;
Gaia Marnetto, storica dell’arte ed esperta in diagnostica dei Beni Culturali, ha collaborato per oltre dieci anni in progetti nazionali e internazionali per la promozione culturale dei territori economicamente più fragili;
Giuseppe Mazzarino, giornalista professionista, componente Gruppo di lavoro Deontologia Odg nazionale, revisore Odg Puglia, già cronista parlamentare, Cdr Gazzetta del Mezzogiorno, presidente Collegio dei revisori Fnsi e Unci;
Luigi Mazzarino, avvocato, giornalista pubblicista, capo ufficio stampa Udc, già direttore Progetto Fuci, InformaSalute, vice direttore Affari Istituzionali e Comunicazione San Raffaele Pisana, delegato Congressi Fnsi e Assostampa Puglia;
Andrea Merkù, giornalista pubblicista, speaker di Radio Montecarlo (RadioMediaset), consigliere nazionale Odg;
Federica Morabito, giornalista professionista freelance, avvocato, già addetto stampa Comune e Città Metropolitana di Reggio Calabria, vicesegretario Sindacato Giornalisti della Calabria;
Tiziana Murgia, giornalista pubblicista, responsabile comunicazione e stampa Associazione Porti Italiani, già vicesegretario Sindacato Giornalisti della Calabria;
Mario Nanni, giornalista professionista, cronista parlamentare, direttore BeeMagazine, già capo redazione politica e caporedattore centrale Ansa;
Pino Nano, giornalista professionista, già caporedattore centrale Rai, responsabile Agenzia nazionale Tgr, consigliere nazionale Odg, collegio dei probiviri Fnsi, componente Giunta nazionale Ucsi;
Roberta Nardacchione, giornalista professionista, freelance, esperta in comunicazione istituzionale e social media manager (Italpress, Regione Basilicata, Formez PA), componente Consulta Casagit Basilicata;
Enrico Paissan, giornalista pubblicista, consigliere nazionale Odg, già capo ufficio stampa Provincia Autonoma di Trento, presidente Corecom Trentino, 2 volte vicepresidente nazionale Odg;
Carlo Parisi, giornalista professionista, direttore Giornalisti Italia, consigliere nazionale Odg, consigliere d’amministrazione Inpgi, già segretario generale aggiunto Fnsi, consigliere d’amministrazione Casagit e segretario Sindacato Giornalisti della Calabria, già responsabile redazione Reggio Calabria de Il Giornale di Calabria;
Giuliano Quattrone, giornalista pubblicista, direttore Nem Nessuno escluso mai, già dirigente generale Inps e direttore regionale Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia;
Orazio Raffa, giornalista professionista, componente Comitato amministratore Inpgi, delegato nazionale Casagit, vice presidente vicario Unione nazionale giornalisti pensionati;
Attilio Raimondi, giornalista pubblicista, già consigliere nazionale, tesoriere e componente comitato esecutivo Odg, sindaco Inpgi e vice presidente Odg Sicilia;
Pierluigi Roesler Franz, giornalista professionista (Corriere della Sera, La Stampa), consigliere nazionale Odg, sindaco Inpgi, presidente Sindacato Cronisti Romani, sindaco Ungp, consigliere Gruppo Romano Giornalisti Pensionati, già consigliere d’amministrazione Inpgi, consigliere d’amministrazione Fondo Previdenza Complementare dei Giornalisti Italiani, consigliere nazionale Fnsi, presidente Associazione Stampa Romana, sindaco Odg Lazio, presidente Gruppo Romano Giornalisti Pensionati;
Luca Romagnoli, giornalista pubblicista, consulente comunicazione e relazioni pubbliche, responsabile ufficio stampa Cosmari e Comune di Tolentino, consigliere nazionale Odg, già vicepresidente e tesoriere Odg Marche;
Raffaella Salamina, giornalista professionista, responsabile comunicazione Taxidrivers ed editorialista Lunedì Film, consigliere generale Inpgi e vice fiduciario per la Calabria, già componente giunta esecutiva Sindacato Giornalisti della Calabria e Commissione e Assemblea nazionale lavoro autonomo Fnsi;
Viviana Sammito, giornalista professionista, presentatrice, redattrice Video Mediterraneo e NoveTv, già collaboratrice de La Sicilia, Le Guide di Repubblica e Radio Mediterraneo, membro del Collegio Integrato al Tribunale di Palermo per l’Odg Sicilia;
Alessandro Sansoni, giornalista pubblicista, direttore del quotidiano L’identità, consigliere nazionale Odg, già componente comitato esecutivo nazionale Odg;
Concetta Schiariti, giornalista professionista, responsabile Comunicazione, Relazioni esterne Autorità Portuale di Gioia Tauro, già consigliere nazionale Fnsi e consigliere Sindacato Giornalisti della Calabria;
Antonio Scoppettuolo, giornalista professionista, redattore Tgr Rai Lazio, consigliere regionale Ucsi, già consigliere nazionale Ucsi;
Pier Carlo Sommo, giornalista professionista, docente a contratto comunicazione pubblica Università di Torino, già capo ufficio stampa e direttore relazioni esterne Asl Torino, segretario generale comunicazione pubblica, Fiduciario di Torino Stampa Subalpina, segretario Asl Città di Torino sindacato dirigenti Fedirets;
Antonio Sorace, scultore e fotoreporter, cofondatore e presidente del Parco-Museo della Land Art e della Casa degli Artisti di Sant’Anna del Furlo (Fossombrone);
Roberta Spinelli, giornalista professionista, inviata dei programmi Storie Italiane-estate in diretta di Raiuno, L’aria che tira – estate e Eden, un pianeta da salvare de La7, collaboratrice del quotidiano La Verità;
Santo Strati, giornalista professionista, autore e regista, direttore del quotidiano Calabria.Live, direttore editoriale edizioni Media&Books, ha lavorato per quotidiani, settimanali e in Rai;
Michela Surace, giornalista pubblicista freelance di agroalimentare e salute (Il Giornale di Calabria, Come stai), insegnante, presidente Arga Calabria e consigliere nazionale Unaga, già tesoriere e presidente Collegio dei revisori del Sindacato Giornalisti della Calabria;
Sabrina Talarico, giornalista professionista (Il Mattino di Padova, Il Giornale, Il Gazzettino, Gente Viaggi, Tuttoturismo, Qui Touring, Aqua, Suite Benessere), direttore Il Viaggiatore Magazine, presidente Gruppo Italiano Stampa Turistica, già consigliere nazionale e componente del comitato esecutivo Odg, consigliere nazionale Fnsi, consigliere Sindacato Giornalisti del Veneto, vicepresidente Associazione Stampa Padovana;
Ilda Tripodi, giornalista pubblicista, insegnante e poeta, conduttrice di un programma culturale su Rtv;
Carola Vai, giornalista professionista, freelance, scrittrice, consigliere di amministrazione Casagit, già responsabile redazione Agi Piemonte – Valle d’Aosta, consigliere Odg Piemonte, Fiduciario Piemonte, sindaco e proboviro Casagit.
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